Raggiungimento obiettivo
Il progetto
Molte ricerche sottolineano il valore della cultura nella promozione della salute (anche salute mentale) e il ruolo delle arti nei percorsi di cura.Siamo sempre più convinti della necessità di ascoltare gli adolescenti per raccogliere le loro domande di senso che possono trovare soddisfazione se collocate in una dimensione ampia di partecipazione alla vita sociale.E questo ci sembra un modo di fare cultura intesa come un sistema vivente e un’intelligenza collettiva che si manifesta e trasforma continuamente attraverso la comunicazione.Buber diceva per poter andare verso l’altro, occorre essere consapevoli di un punto di partenza e tutti noi abbiamo un punto da cui partire per raccontarci.Un ricordo, un suono, un oggetto.Anche gli adolescenti con disturbi psicologici aggravati dalla pandemia necessitano di un punto di partenza per trovare le parole per dare forma, esprimere la sofferenza prima che questa prenda il sopravvento e agisca in modo dirompente e spesso distruttivo.Ma anche parole potenti di adolescenti che, aprono sguardi inediti sulla vita, raccontando di sé, delle paure, fatiche, desideri.Aperti all’ascolto dei racconti di altri adolescenti.La parola scritta, diventa parola parlata, che narra, che racconta.Parola che diventa suono e si trasforma in musica dove l’ascolto diventa vicinanza, conoscenza, identificazione.L’idea progettuale è creare almeno 3 eventi musicali rivolti alla città con la Mozz’Orchestra con brani musicali scelti a partire dai testi scritti durante i laboratori di scrittura autobiografica da adolescenti in carico ai servizi della cooperativa Aeper su invio della Neuropsichiatria di Bergamo.Eventi che diventano occasione di incontro con i territori e di ascolto degli adolescenti alimentando il desiderio di diventare sempre più comunità capaci di prendersi cura delle realtà più fragili.Dando senso a quanto accade.Facendo cultura.