Raggiungimento obiettivo
Il progetto
Ne Il gigante egoista di Oscar Wilde, la semplicità è la sola forza capace di aprire varchi in muri apparentemente invalicabili. Un bambino e un gigante: una sproporzione che rende più potente il ruolo dell’innocenza. Una disponibilità al nuovo e al diverso. Una capacità di comprensione lontana dagli stereotipi grazie alla quale il mondo rinasce.
Una favola si può raccontare con le sole parole oppure attraverso le immagini, le emozioni, i sentimenti che le parole suscitano, usando come strumenti il suono, il corpo, il gesto: è allora che la favola si fa rappresentazione coinvolgente e mostra il messaggio che l’autore le affida.
Questa storia è raccontata dalle voci di due interpreti d’eccezione come Giacomo Poretti e Daniela Cristofori, a cui si affiancano le note dell’Uccello di fuoco di Stravinskij e della Pastorale di Beethoven eseguite dell’Orchestra sinfonica “La Nota in Più”, formata da musicisti e da giovani con problemi di autismo e disabilità cognitiva.
Il tutto si muove in uno spazio animato dall’allegria del gioco dei giovani del Centro “Spazio Autismo” di Bergamo, che hanno collaborato alla realizzazione delle scenografie e hanno preparato i movimenti di scena.
In un’epoca in cui si alzano continuamente muri che separano, che segnano confini chiusi all’altro, che vorrebbero impedire incontri inevitabili e difendere proprietà presunte, questa rappresentazione ci racconta che l’arte non ha confini, che oltrepassa i limiti di ciascuno di noi rendendoci tutti più liberi. E forse anche più buoni.
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