Il restauro e l’attribuzione della triade di Scanzo: tre pale d’altare e il Tiepoletto bergamasco (I

Il progetto

Un crocevia storico-artistico, tra Bergamo,Venezia e Verona, che finalmente abbiamo l’occasione di dipanare. Poco distante dalla nuova parrocchiale del 900, l’antica parrocchiale di San Pietro a Scanzo custodisce una case-history tutta da svelare: una triade di notevoli pale d’altare, di fatto ancora in cerca d’autore, sul quale si è recentemente attivata l’attenzione degli studiosi. “La Maddalena unge i piedi di Gesù” (cm 240x143), “Trinità con S.Raffaele arcangelo e S.Luigi Gonzaga” (cm 266x146), “Madonna e Santi con committente” (cm 230x148): i tre dipinti, ciascuno assegnato a un altare e a una devozione specifici,hanno innanzitutto necessità di restauro: deformazioni,contrazioni e restringimenti del supporto;perdite di adesione del colore; lacerazioni; invasive integrazioni pittoriche alterate e sovrapposte alla pellicola pittorica originale; grossolane stuccature di tamponamento;vernici fortemente ingiallite e imbrunite. Il restauro, oltre a porre rimedio al degrado in atto, restituirà alle opere la leggibilità che consentirà di restituirle alla fruizione e agli studiosi di articolare la pista di studio intrapresa, che conduce alle città – Venezia e Verona – che furono teatro, insieme a Bergamo, della carriera di Giovanni Raggi, fra i pittori più interessanti del '700 bergamasco. Nei 310 anni dalla nascita di Raggi a Bergamo, il restauro di studio delle opere di Scanzo è occasione per rendere merito a un artista rimasto nell’ombra del grande Tiepolo, di cui fu il principale allievo e collaboratore. Con una presentazione finale e la formazione ad hoc di giovani della comunità nel ruolo di "guide" alla riscoperta delle opere e della chiesa "vecchia", in particolare nell'ambito della frequentatissima Festa del Moscato di Scanzo (40.000 presenze).