Annunciati i vincitori

Filo diretto Odv, Protezione Civile di Nembro, Volontari di BergamoXBergamo, FabLab, Associazione Aeper e AIPD – Associazione Italiana Persone Down sezione di Bergamo. Sono questi i vincitori della seconda edizione del premio “Bergamo Terra del Volontariato promosso da CSV Bergamo, L’Eco di Bergamo e Fondazione della Comunità Bergamasca che ogni anno viene assegnato alle realtà che si sono distinte per il proprio impegno sul territorio bergamasco. Quest’anno i promotori, come evidenziato già nel regolamento, hanno avuto un occhio di riguardo per le iniziative di volontariato che si sono distinte per la propria azione al servizio della comunità durante l’emergenza Covid-19. A ciascuno di loro verranno consegnati una targa di riconoscimento e un buono spesa del valore di 1.000€.

Si è aggiudicata il “Premio all’associazione socia di CSV” (categoria riservata alle associazioni socie del Centro di Servizio per il Volontariato di Bergamo) l’associazione Filo Diretto Odv: con i suoi 50 soci volontari, nei mesi di marzo e aprile ha coordinato l’intensa e impegnativa macchina degli aiuti in sintonia con i servizi sociali dei Comuni di Almè e Villa d’Almè, raggiungendo le famiglie che più hanno avuto bisogno. Un compito che si è rivelato impegnativo soprattutto nel territorio di Almè, dove il Comune era posto sotto commissariamento e i servizi amministrativi erano in difficoltà ad offrire risposte al territorio: l’associazione, rispondendo all’appello della Consulta, ha quindi messo a disposizione mezzi, volontari e logistica per gestire l’assistenza alle comunità. Spesa a domicilio, consegna di beni per le famiglie più svantaggiate, consegne dei farmaci, raccolte fondi e commissioni speciali sono state le attività straordinarie portate avanti in quei mesi, che sono andate ad aggiungersi a servizi di trasporto più tradizionali che non sono mai stati del tutto sospesi. Per conoscere l’associazione visitare il sito www.filodiretto-odv.it.

Il “Premio al volontariato bergamasco” va, invece, alla Protezione Civile di Nembro che durante il periodo più caldo dell’emergenza con i suoi volontari ha affiancato quotidianamente i servizi sociali del Comune fornendo servizi essenziali rimasti sospesi, primo tra tutti il trasporto dializzati verso l’ospedale, e supportato tutta la comunità attraverso il recupero di bombole di ossigeno e farmaci, la consegna di pasti a domicilio e pacchi alimentari, il ritiro e la distribuzione di beni donati, la consegna di vestiario ai degenti negli ospedali, la fornitura di mascherine ai negozianti per la distribuzione sul territorio. Un servizio reso con empatia e disponibilità, mettendo a rischio la propria salute e quella delle proprie famiglie. Un premio che viene consegnato a loro che operano in uno dei paesi più colpiti dalla pandemia, in rappresentanza di tutte quelle realtà locali di protezione civile e non solo che nei mesi di marzo e aprile hanno operato in tutta la provincia. Proprio per questo e per collegare simbolicamente città e provincia in questo grande impegno volontario che si è visto su tutto il territorio, la giuria ha scelto di premiare in questa categoria con una menzione speciale anche i 1.000 volontari di BergamoXBergamo: cittadini del capoluogo che si sono resi disponibili a supportare la città durante l’emergenza sanitaria, suddivisi in squadre di quartiere. Non hanno solo consegnato spesa e farmaci a domicilio, telefonato agli anziani soli, offerto supporto per i test sierologici e le vaccinazioni ma con il loro servizio hanno contribuito a dare nuova linfa a quei legami tra persone che abitano uno stesso luogo. Il premio viene assegnato a loro ma simbolicamente vuole raggiungere tutte quelle persone che nei mesi più caldi della pandemia si sono rese disponibili a titolo volontario per aiutare il proprio paese.

È Fablab a vincere il “Premio al volontariato giovanile”: l’associazione giovanile è nata con l’obiettivo di promuovere la scienza alla portata di tutti, di divulgare la digital fabrication e la cultura open source rendendole accessibili in un luogo fisico dove macchine, idee, persone e approcci nuovi si possano mescolare liberamente. Conoscenze e competenze che i giovani volontari hanno scelto di mettere a disposizione della propria terra per combattere l’emergenza: durante la fase di crisi più acuta della pandemia l’associazione ha permesso la produzione diffusa e la distribuzione di dispositivi di protezione a favore di medici, pediatri eoperatori sanitari. Mettendo in pratica la filosofia del movimento maker, cioè “dare la possibilità a chiunque di prodursi praticamente qualsiasi cosa”, durante il lockdown e nonostante una capacità operativa limitata, i giovani soci di FabLab Bergamo hanno chiamato a contribuire moltissimi volontari/maker del territorio che hanno messo a disposizione giorno e notte il loro tempo e le loro competenze nell’utilizzo delle stampanti 3D. Il contributo di ciascun volontario si è concretizzato nella progettazione, nella produzione e nella distribuzione del Face-Shield 3D, una visiera componibile realizzata con tecnologie innovative di stampa 3D che hanno reso possibile la risposta immediata ad una domanda improvvisa di dispositivi non realizzabili in urgenza con le tecnologie e le catene di distribuzione tradizionali di tipo industriale. In un solo mese hanno prodotto 2.527 visiere, consegnandone poi 505 a medici pediatri di Bergamo, 275 a medici palliativi di Itineris srl, 660 all’associazione MilleRespiri, 100 alla Fondazione Gusmini, 175 agli ospedali di Monza e Brianza, 60 all’associazione Arenbì Onlus e 2 alla polizia locale di Zanica. Per conoscere l’associazione visitare il sito www.fablabbergamo.it. Il premio è stato assegnato grazie al contributo della Provincia di Bergamo, che ha donato la cifra da destinare a questa sezione.

Per il “Premio Cuore Bergamasco”, che ogni anno premia una delle storie di volontariato raccontate sulle pagine di L’Eco di Bergamo, la giuria ha scelto l’Associazione Aeper: il 4 giugno 2020 sulle pagine del giornale era stata pubblicata la storia “Per rendersi utili 24 mila mascherine alle famiglie fragili” che raccontava l’impegno dell’associazione nella produzione di mascherine di comunità, coinvolgendo non solo i propri volontari ma anche le loro famiglie e in particolare un gruppo di donne ottantenni che dalle loro case hanno messo a disposizione la propria abilità nel cucito per aiutare la comunità. Una storia che ha colpito la giuria perché ha saputo mostrare come anche le persone più anziane si sono rivelate risorsa preziosa in un momento in cui veniva chiesto loro di stare ferme e isolarsi. Per conoscere l’associazione visitare il sito www.aeper.it.

Il “Premio in memoria di Carlo Vimercati”, assegnato ogni anno ad un’associazione finanziata dalla Fondazione della Comunità Bergamasca, va per questa edizione a AIPD – Associazione Italiana Persone Down sezione di Bergamo per il progetto “Ragazzi in gamba” che offre ai ragazzi con sindrome di Down la possibilità di acquisire nuove competenze per l’inserimento sociale nella vita di tutti i giorni fuori dalle mura domestiche attraverso un percorso sia teorico che pratico in condivisione con altri coetanei. Un progetto che per i ragazzi più grandi esita nella preparazione all’ingresso nel mondo del lavoro attraverso la creazione di una rete con il territorio, con le scuole e con le realtà imprenditoriali. Per conoscere l’associazione visitare il sito www.aipdbergamo.it.

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