Musica digitale per le scuole medie al PDC di Seriate

Conoscere gli strumenti digitali offre ai ragazzi un’opportunità di apprendimento completa dei linguaggi e delle logiche dell’informatica, per questo motivo DigEducati mette a disposizione dei laboratori guidati da esperti di diversi settori, dal disegno, ai giochi alla musica, per consentire di avvicinarsi a questo mondo attraverso un’attività di cui molti hanno solo un’esperienza analogica.

I laboratori tematici risultano un ottimo modo di avvicinare nuovi beneficiari facendo leva sulle passioni già presenti nei ragazzi e l’affiancamento di educatori ed esperti li fa sentire accolti in un ambiente sicuro in cui si possono apprendere anche da zero i linguaggi digitali sempre attraverso un approccio ludico-creativo.

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Ma quali sono i benefici di questo approccio nel caso dei laboratori musicali?

Moltissime risorse online sono gratuite, dai software alle piattaforme di apprendimento con video tutorial, e permettono a chiunque di approcciarsi a questo mondo creativo senza il bisogno di investire in materiali specifici. Non necessariamente si inizia a programmare una batteria o a registrare una traccia midi, ma esistono risorse di apprendimento ludico molto più adatte ai principianti.

Questa grande accessibilità consente anche a chi non conosce la teoria musicale un approccio intuitivo e senza barriere. I ragazzi che vedono le proprie creazioni prendere vita con pochi clic acquisiscono un senso di autostima e fiducia di sé che può avere ottime ricadute nella vita di tutti i giorni.

Come nel caso di molte risorse online l’apprendimento che ne risulta è multidisciplinare e favorisce lo sviluppo di abilità interconnesse: matematiche per il tempo e il ritmo, tecnologiche per la programmazione e legate alle arti visive per la lettura e l’interpretazione dell’interfaccia.

Infine, l’esplorazione creativa, che stimola l’indipendenza e dona legittimità alle idee attraverso un ascolto immediato dei risultati, può essere collaborativa e condivisa e incoraggia a lavorare insieme, a dare e ricevere feedback e a imparare ad apprezzare le diverse prospettive.

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Dal Punto di Comunità di Seriate ci raccontano la loro esperienza con un laboratorio di musica digitale.

Il corso di musica elettronica promosso dal punto di Comunità di Seriate per la fascia d’età 11 – 13 anni ha avuto un riscontro molto positivo. Si è svolto nel mese di maggio presso la Biblioteca di Seriate, prevedendo 4 incontri da 1,5h ciascuno.

Obiettivo finale: avvicinare i ragazzi alla cultura musicale elettronica e ai mezzi digitali ormai sempre più fondanti nei processi di scrittura e creazioni della stessa.

Andrea, l’esperto che ha tenuto il corso, ci scrive: “Abbiamo fatto esperienza di un sintetizzatore analogico provandolo e giocandoci in modo da capire quali elementi della versione analogica vengono simulati nel passaggio al digitale.

Da qui ci siamo occupati di capire qualche nozione base rispetto alla moltitudine di linguaggi elettronici, iniziando a giocare con il sito incredibox.com dove si possono combinare loop preimpostati con ritmi e melodie. Questo primo approccio ludico è stato fondamentale per far capire quanto la produzione musicale possa essere semplice, divertente e approcciabile anche da giovanissimi.

La parte pratica si è invece sviluppata principalmente utilizzando una “drum machine” digitale tramite un servizio gratuito da browser, patternsketch.com. Questa ci serviva principalmente per esplorare soluzioni ritmiche, timbriche ed espressive e di fare esperienza del linguaggio di scrittura MIDI e di un “digital sequencer” per generare svariate idee creative.

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La traccia creativa veniva sempre definita da un linguaggio di musica elettronica precedentemente spiegato ed era obbligata da diversi limiti creativi e pratici come spesso accade in ogni processo espressivo. Era quindi la volontà espressiva di ogni singolo ragazzo a scontrarsi con i limiti della “drum machine” digitale creando quel perfetto connubio tra espressione e struttura, processo fondante di ogni identità.

Un’altra fase del laboratorio è stata quella dell’utilizzo di suoni concreti per comporre una breve idea collettiva. I suoni li abbiamo registrati con un registratore portatile all’interno dello spazio di lavoro utilizzando gli oggetti a nostra disposizione. Questo è stato utile ad introdurre la tecnica di registrazione, di creazione di un campione e del suo utilizzo creativo.

Complessivamente per me è stato assolutamente positivo il riscontro con tutti e sicuramente interessante intravedere le prime coraggiose idee espressive di ognuno”.

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Diamo ora la parola ad alcuni tra i ragazzi, destinatari e protagonisti del corso.

Youssef, 12 anni. “La mia prima impressione è stata fantastica, abbiamo ascoltato delle canzoni come Snoop Dogg e altri, abbiamo provato degli strumenti digitali per creare delle basi. Abbiamo anche usato degli oggetti presenti nella stanza come strumenti per creare suoni. È stato molto emozionante”.

Leonardo, 12 anni. “È stata una bella esperienza. Mi è piaciuto perché ogni lunedì che andavi imparavi nuove cose; la parte più bella per me è stata quando un giorno il maestro ha portato una specie di mixer, e se tu mettevi il dito su un pulsante il mixer emetteva un suono. È stato divertente e anche molto istruttivo”.

Jacopo, 12 anni. “Il laboratorio di musica elettronica mi è piaciuto perché riguardava un tipo di musica che ascolto abitualmente. Mi ha insegnato a creare musica sul computer. Ogni tanto entro in quel programma e provo a suonare qualcosa”

Cristian, 14 anni. “Riguardo ai laboratori li consiglio a tutti perché avvicinano le persone e anche perché è divertente”.

Digeducati è un progetto di Fondazione della Comunità Bergamasca finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e da Fondazione Cariplo. Fa anche parte del programma Repubblica Digitale, l’iniziativa strategica nazionale promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri nel quadro della strategia ‘Italia 2025’, per contrastare il divario digitale di carattere culturale presente nella popolazione italiana, sostenere la massima inclusione digitale e favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro.

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