Imparare la media literacy con Open The Box

Da poco si è concluso il percorso di Open The Box, progetto di Dataninja Bologna (di cui vi avevamo parlato lo scorso novembre nell’ambito degli eventi DigiLive del PDC Costa di Mezzate) mirato a fornire gli strumenti di base per permettere agli insegnanti di sviluppare data e media literacy assieme ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado.

Il progetto è stato accolto dalla Fondazione della Comunità Bergamasca come un’occasione di apprendimento strettamente legata al tema dell’alfabetizzazione digitale come strumento per contrastare il digital divide. I temi proposti, infatti, spaziano dal riconoscimento delle fonti attendibili, al “fake” sia nelle notizie che nella manipolazione delle immagini, all’utilizzo dei meme.

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In totale 15 tra educatori e operatori DigEducati hanno potuto fruire di materiale formativo specifico messo a disposizione in asincrono e con strumenti di autovalutazione finale. Queste conoscenze hanno permesso di arricchire il bagaglio di cultura digitale degli educatori che, nei prossimi mesi, restituiranno le conoscenze all’interno dei Punti di Comunità.

Tre educatori hanno avuto la possibilità di entrare nelle scuole e proporre il percorso alle classi delle scuole secondarie di primo grado. Il percorso per i ragazzi si è concluso in una challenge online; sul podio le classi 3C e 1B dell’Istituto Comprensivo di Bagnatica.

Ecco le testimonianze di alcune educatrici coinvolte nel progetto.

Silvia Larvati, PDC di Boltiere

L’esperienza al progetto ‘Open The Box’ è stata molto formativa sia per l’educatrice sottoscritta sia per i ragazzi stessi, i quali sono stati coinvolti attivamente dagli esperti attraverso la creazione di classi online con la piattaforma Meet: questo ha permesso loro di sentirsi parte integrante di un gruppo.

Le tematiche sono state molto innovative e accattivanti, ad esempio sono stati menzionati: calciatori, tik-toker, youtuber e imprenditori digitali come la stessa Chiara Ferragni che al giorno d’oggi rappresenta una figura importante e di spicco per gli adolescenti. Questo ha fatto sì che scaturissero nuove dinamiche e spunti di riflessione tra i ragazzi e i docenti stessi.

Grazie anche all’aiuto prezioso dei docenti della Scuola Secondaria di Primo grado di Boltiere che hanno mediato la relazione, a fianco dell’educatrice, tra gli alunni e gli esperti ha consentito uno sviluppo armonioso del progetto stesso.

Per concludere, il progetto è stato apprezzato anche da questi ultimi, i quali, insieme ai ragazzi, hanno rinnovato il piacere di una nuova collaborazione per il prossimo anno.

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Daniela Toti, PDC di Villongo, 

Con l’ I.C di VILLONGO ho partecipato al progetto sia come operatore che ha fruito della formazione, che come educatore che ha portato le conoscenze in 4 classi secondarie dell’istituto (tre 1^ e una 2^). Oltre a me, anche una delle insegnanti, ha partecipato alla formazione.

Ci siamo confrontate più volte perché entrambe partivamo praticamente a zero sulla conoscenza degli argomenti trattati. I formatori hanno saputo assemblare un pacchetto di conoscenze complesse ma alla portata di tutti; infatti, non è mai successo che ci fossero domande di comprensione sugli argomenti trattati.

Rispetto alle modalità di fruizione dei contenuti, ho trovato comodissima la possibilità di fare questi e-learning con valutazione finale (gli insegnanti avevano anche una sorta di riconoscimento finale da poter stampare).

Sulla gestione del trasferimento delle conoscenze alle classi, Nicola e i colleghi sono sempre stati molto disponibili di fronte ad ogni problema e mia domanda. Nelle classi abbiamo più volte avuto problematiche riguardo al limite e permesso di accesso ai tools dateci dai formatori ma risolti con altri strumenti che ci hanno consigliato a posteriori.

Ho avuto qualche difficoltà e resistenza nell’ingresso a scuola. Qualche classe, a causa del poco tempo messo a disposizione dagli insegnanti, ha dovuto seguire un’unica “lezione” con me prima della challenge, ma in generale l’esperienza è stata molto positiva.

Da quanto raccontato dai ragazzi, tra le tematiche risalire alla fonte primaria di una per difendersi dalle fake news e i meme, la preferita è stata certamente la 2^. Le lezioni si componevano di un quiz su Kahoot iniziale, una presentazione teorica, e un’esercitazione pratica.

L’utilizzo di Kahoot ha permesso ai ragazzi un ottimo coinvolgimento nell’elaborazione personale dei contenuti.

La metà di loro si è detta soddisfatta delle tematiche trattate e di come sono state spiegate, mentre altri avrebbero voluto approfondire altri argomenti come l’Intelligenza Artificiale. La quasi totalità del gruppo ha imparato qualcosa di nuovo e consiglierebbe ad un amico il corso.

La challenge finale è stata accolta con entusiasmo da tutti e vorrebbero partecipare volentieri a nuove proposte di questo tipo.

Rimango dell’idea che gli insegnanti che vogliono investire su questi argomenti e sul metodo di ricerca della fonte primaria, che Dataninja ha condiviso con tutti quelli che hanno partecipato, debbano fare un lavoro in classe a posteriori e continuativo in tal senso. Più volte si utilizza il metodo TAG per la verifica delle fake news, più bravi si diventa!

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Francesca Ferrandi, PDC di Bergamo-Valtesse

Reputo il progetto OPEN THE BOX molto ben fatto, si denota fin dall’inizio che le competenze dei formatori sono alte. È un percorso ben strutturato dove vieni accompagnato nei nessi logici e storici dandoti una visione a 360° dell’argomento.

Ho notato che chi non aveva mai messo piede nel mondo del digitale/internet ha fatto un po’ di fatica dal punto di vista del lessico e degli strumenti che chiedevano di usare. Forse sarebbe utile un dizionario dei termini.

Ovviamente non sono educatori per cui su certi aspetti il confronto con noi educatori è stato utile agli stessi formatori, ad esempio per scoprire le ripercussioni relazionali e psicologiche di un esercizio proposto a una fascia d’età come quella delle medie.

Il materiale da loro fornito è di qualità e non banale sia dal punto di vista delle informazioni che degli stimoli.

Nel caso ci fosse la possibilità di continuare un percorso di formazione con loro io mi iscriverei e comunque reputo che tutti i PDC dovrebbero fare la formazione fatta da noi perché va a toccare dei punti fondamentali del progetto DigEducati.

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Digeducati è un progetto di Fondazione della Comunità Bergamasca finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e da Fondazione Cariplo. Fa anche parte del programma Repubblica Digitale, l’iniziativa strategica nazionale promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri nel quadro della strategia ‘Italia 2025’, per contrastare il divario digitale di carattere culturale presente nella popolazione italiana, sostenere la massima inclusione digitale e favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro.

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