La scommessa più difficile da vincere: un futuro da ricostruire per donne fragili

Il progetto della cooperativa Con-Tatto: percorsi personalizzati, non risposte emergenziali. Il presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca Osvaldo Ranica: “A fianco delle donne, perché tutte vedano riconosciuta la propria dignità”.

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Aperta nel 2005 in una proprietà delle Suore delle Poverelle e gestita dalla Cooperativa Con-Tatto Servizi, la Casa Accoglienza “Il Mantello” a Torre Boldone è un servizio residenziale aperto tutto l’anno, che ha l’obiettivo di accogliere donne in difficoltà. In particolare, il progetto “Ridare futuro. Progettualità integrate per l’inclusione di donne in grave stato di marginalità”, si propone di contribuire a contenere il fenomeno della grave marginalità femminile adulta, attraverso un approccio non emergenziale, su piccola scala.

Nella Casa Accoglienza, ci sono un salone con sei posti letto, uno spazio dedicato alle emergenze e una camera doppia, che può ospitare due donne. Negli ambienti comuni (la sala tv, la cucina, la lavanderia) si alternano tante figure: le tre educatrici (di giorno), due suore delle Poverelle (presenti 24 ore su 24) e tante volontarie. Che si mettono a disposizione per un aiuto in cucina, offrire la propria presenza o il proprio ascolto.

“Quando accogliamo la donna, cerchiamo di capire di cosa ha bisogno, ma non bastano un paio di colloqui per comprendere le risorse residue della persona”, spiega Davide Pedercini, referente del progetto, che ha il sostegno della Fondazione della Comunità Bergamasca.

L’obiettivo, infatti, è quello di andare oltre la risposta emergenziale, per strutturare percorsi individuali corresponsabilmente costruiti con ciascuna donna. “Dobbiamo capire se è in grado di prendersi cura di sé e dello spazio in cui vive. La osserviamo nelle piccole attività dei laboratori occupazionali che organizziamo. Il passo successivo è l’accompagnamento fino all’autonomia o alla semi-autonomia, attraverso un progressivo reinserimento lavorativo e sociale”, continua Pedercini.

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La cooperativa Con-tatto Servizi dispone di quattro alloggi (tre grandi monolocali a Bergamo e uno a Ponte San Pietro, che può ospitare fino a quattro donne in co-housing), in collaborazione con la Fondazione MIA.

Ma chi sono le donne destinatarie del progetto? “Sono adulte in condizione di grave emarginazione: tossicodipendenti, senza fissa dimora, vittime della tratta, donne che da anni vivono un disagio di tipo sociale, che si è strutturato e radicato in loro con lo scorrere del tempo, causando una forma di disagio psichico che, tuttavia, non sempre ha caratteristiche tali per una presa in carico da parte dei servizi afferenti le aree della psichiatria e della disabilità”, chiarisce Pedercini.

“Il Mantello” accoglie tra le quaranta e le cinquanta donne all’anno. Hanno mediamente cinquant’anni, il che significa che ci sono anche settantenni tra le ospiti, spesso sole, perché i familiari ormai non ci sono più. Per queste donne, la strada dell’autonomia pare essere un obiettivo difficile da raggiungere, se non impossibile.

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Avere un percorso di vita difficile alle spalle rappresenta un fardello per l’emancipazione di queste donne, talmente gravoso da pregiudicare, talvolta, la stessa capacità di riprendere in mano la propria vita. Supportiamo questo progetto, perché mette in atto azioni concrete di protezione delle donne, sottraendole alla strada, ai pericoli che essa comporta, immettendole in un circuito virtuoso di relazioni e possibilità a cui, diversamente, non avrebbero mai avuto accesso. ‘Ridare futuro’ opera a fianco delle donne, perché tutte possano vedere rispettata la propria dignità.

 

Osvaldo Ranica, presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca

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