Capitale della Cultura e Cinema: quando Bergamo è diventata il set di un film

Con “Cinema al cuore. Passato e presente di due città in cinema” la FIC – Federazione Italiana Cineforum racconta i tesori delle due città della Capitale Italiana della Cultura 2023.

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È il 1985, Mario Monicelli dirige alcune scene del film ‘Le due vite di Mattia Pascal’ in un casinò.

Il protagonista, interpretato da Marcello Mastroianni, non si trova a Montecarlo, come dichiarato nella storia: quella scalinata e quello scalone sono a San Pellegrino Terme, ambientazione già scelta da Fellini per il suo ‘Giulietta degli spiriti’ del 1965.

Fino ad arrivare a ‘Chiamami col tuo nome’ del 2017 di Luca Guadagnino, ambientato tra Clusone, Città Alta e le cascate del Serio.

La lista è lunga: almeno 34 pellicole (l’ultima nel 2020, ‘Guida romantica ai posti perduti’) sono state girate a Bergamo e provincia. Con Crespi d’Adda, Bottanuco, Dalmine, Treviglio – giusto per citare alcuni centri – scelti come set.

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“Non tutti i bergamaschi conoscono l’importanza del nostro territorio per il cinema, che ha anche dato i natali a sceneggiatori, attori e registi. Penso agli attori Alessio Boni, Giorgio Pasotti, Maurizio Donadoni; ai registi Davide Ferrario, Paolo Franchi, Giulio Questi e, ovviamente, ad Ermanno Olmi”, racconta Daniela Vincenzi, segretario generale di FIC – Federazione Italiana Cineforum e responsabile del progetto ‘Cinema al cuore. Passato e presente di due città in cinema’, sostenuto da una rete di partner, tra cui la Fondazione della Comunità Bergamasca.

FIC è una delle nove associazioni nazionali che si occupano di promozione e diffusione della cultura cinematografica riconosciute dal Ministero della Cultura, fondata a Roma nei primi anni Cinquanta e dal 2013 con sede legale e operativa a Bergamo. Dal 1961 è editore di Cineforum Rivista, di cui cura anche la distribuzione in libreria. 

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“Fino alla fine dell’anno, in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, ‘Cinema al cuore’ farà (ri)scoprire i tesori nascosti nelle due città e nei territori circostanti attraverso il cinema e i suoi protagonisti, coniugandoli alla musica, all’arte, al vino, al piacere della convivialità”, continua Vincenzi.

Con un’attenzione che è già nel titolo del progetto: “Siamo stati ispirati dall’immagine di una Bergamo invernale e brumosa, con i Propilei di Porta Nuova come sfondo dell’abbraccio tra un padre e un figlio in ‘Colpire al cuore’ (1983) di Gianni Amelio.

Siamo partiti da qui: dal tempo che passa, dall’eredità umana e culturale che si tramanda. Vogliamo raccontare un territorio e la sua comunità e raggiungere una platea eterogena, non solo i cinefili”.

Con quattro rassegne tematiche, un convegno e un numero speciale monografico di Cineforum Rivista – una delle più autorevoli pubblicazioni di settore edite in Italia – e con una distribuzione internazionale (dalla Spagna agli Stati Uniti). 

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Un viaggio che farà sognare non solo grazie al cinema, ma anche grazie ai luoghi in cui si sposterà ‘Cinema al cuore’ nel corso dell’anno.

Il progetto, inaugurato in occasione del Bergamo Film Meeting nel marzo scorso alla presenza del regista Giorgio Diritti, porterà il pubblico al Filmfestival del Garda (26 maggio-2 giugno) con ‘Prospettiva Olmi’ e lo trasporterà a fine giugno in una Bergamo insospettabilmente (anche, non solo) horror con la rassegna ‘Bergamo gotica e San Pellegrino liberty’ e proiezioni di film in un luogo di sicuro fascino (ancora top secret) di Città Alta.

Tra maggio e settembre gli porgerà persino un calice di vino con la rassegna ‘Cinema (di)vino. Come il cinema e il vino raccontano il territorio e la vita’: documentari, film, incontri con critici cinematografici e protagonisti del mondo enologico saranno proposti in un percorso di “degustazione” tra cinema e vino.

Per ciascun film un vino abbinato, di volta in volta proposto da una cantina bergamasca o bresciana. 

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L’autunno sarà la stagione di ‘Donizetti e la Bergamo del Bel Canto’. Questa volta i protagonisti assoluti saranno il melodramma e il compositore bergamasco, nel 175esimo anniversario dalla scomparsa, ad accompagnare la mostra di Fondazione Accademia Carrara “Tutta in voi la luce mia” (28 settembre 2023 – 14 gennaio 2024).

Qualche titolo? ‘Lucia di Lammermoor’ (1946) di Piero Ballerini, ‘L’elisir d’amore’ (1947) di Mario Costa, ‘Il cavaliere del sogno’ (1948) di Camillo Mastrocinque con Amedeo Nazzari, ‘Aida’ (1953) di Clemente Fracassi (con Sophia Loren “doppiata” al canto dal soprano Renata Tebaldi) e un film musicale mai distribuito in Italia: ‘One Night with You’ (1948) di Terence Young, con il tenore Nino Martini che canta una romanza notturna in Piazza Vecchia.

Il 2023 si chiuderà con il convegno ‘Bergamo e Brescia: le città illuminate dal cinema’ tutto dedicato al “saper fare” del settore audiovisivo, ai set, alle maestranze tra Bergamo e Brescia, perché “il cinema è prodotto dall’integrazione tra tecnologia, organizzazione produttiva d’impresa e ricerca espressiva e artistica”, dice Vincenzi.

E infine, a dicembre, il ‘Premio Olmi’, con approfondimenti sull’importanza del suo cinema nella definizione e rappresentazione del territorio interessato e, in generale, del rapporto tra città e campagna, industrializzazione e ambiente agricolo.

Il cinema è un linguaggio universale, capace di arrivare a tutti con la sua immediatezza. Grazie al progetto di FIC verrà raccontata la bellezza del nostro territorio, la ricchezza della sua cultura e, soprattutto, la forza dei legami delle sue comunità. Sono molto curiosa di vedere Piazza Vecchia o altri luoghi attraverso lo sguardo di una cinepresa: sicuramente sentirò, ancora di più, di appartenere a questa storia.

 

Simona Bonaldi, vicepresidente della Fondazione della Comunità Bergamasca

Tutto il programma di ‘Cinema al cuore. Passato e presente di due città in cinema’ è disponibile sul sito https://www.cineforum-fic.com/cinema-al-cuore/.

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