Con “Le storie possono, ancora’, la letteratura guida alla riscoperta della Valle Seriana

Una delle azioni del progetto, promosso dal Sistema Bibliotecario Valle Seriana, è ‘I luoghi romanzati’ – Il Presidente Ranica: “La lettura può diventare uno strumento di cittadinanza attiva”

La chiesa di San Pietro a Nembro, la fonte delle mamme a Gandino, il fontanino in località Piazzo ad Albino, la località Brumano ad Alzano lombardo, l’inizio del sentiero che da Premolo porta alla Val Dossana, piazza Mazzini a Pradalunga. Sono questi i ‘luoghi romanzati’, da cui prende il nome uno dei progetti che fa capo a ‘Le storie possono, ancora’, iniziativa promossa dal Sistema Bibliotecario Valle Seriana, in collaborazione con Pandemonium Teatro, Associazione Sotto Alt(r)a Quota ed Alpes Società Cooperativa, che realizza i cammini geopoetici con Davide Sapienza, scrittore appassionato di montagna. Il progetto è co-finanziato da Fondazione della Comunità Bergamasca.

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Rita Ceresoli ha coordinato ‘I luoghi romanzati’ per conto di Sotto Alt(r)a Quota e ha condotto laboratori aperti alla cittadinanza in sei Comuni della Valle Seriana: Albino, Alzano lombardo, Gandino, Nembro, Pradalunga e Premolo. Due gli incontri per ogni Comune coinvolto, in cui cittadine e cittadini sono stati invitati prima a raccontare i luoghi del proprio paese più cari alla propria memoria e, poi, a decidere quale luogo valorizzare con un particolare cartello, che saranno affissi entro la fine della primavera.

“I nostri cartelli volutamente non sono molto grandi, vogliono solo fermare il passo e ricordare che in due occasioni la cittadinanza si è riunita ed ha riconosciuto in quel luogo un posto meritevole di valorizzazione. Sui cartelli c’è anche una fotografia e un QR Code da inquadrare, grazie al quale sarà possibile ascoltare un brano letto da Cinzia Mazzoleni e Sara Pagani, le due attrici che hanno partecipato ai laboratori”, spiega Ceresoli

Il brano di cui si parla è un mosaico di più estratti di altrettanti testi della letteratura, “scelti dai partecipanti ai laboratori. Ascoltando quelle parole, chi si fermerà davanti al cartello si ritroverà immerso in un’atmosfera che vogliamo ricreare”. Testi scelti non per la loro capacità descrittiva di quel luogo, ma per ciò che sono in grado di suggerire o far ricordare. L’obiettivo del progetto ‘I luoghi romanzati’ è dunque quello di “far rivivere un luogo attraverso la memoria di chi lo ha abitato”, andando così a costruire una mappa sonora di luoghi del cuore.

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‘I luoghi romanzati’ è una delle azioni del più ampio progetto ‘Le storie possono, ancora’, che – in quanto promosso dal Sistema Bibliotecario Valle Seriana – prevede la realizzazione di interventi e attività legate alla promozione della lettura in luoghi che apparentemente non hanno nulla a che vedere con i libri.

Alessandra Mastrangelo, coordinatrice del Sistema Bibliotecario della Valle Seriana: “La lettura viene considerata da qualcuno come un’esperienza faticosa e relegata al momento della formazione scolastica. Con questo progetto intendiamo proporre azioni profondamente culturali, ma che riguardano il vissuto delle persone, la loro comunità di riferimento, la conoscenza del territorio in forma inedita. Rendere la lettura un’attività esperienziale ne assicura il successo e incontra il favore del pubblico”.

Attraverso la realizzazione di un programma di riscoperta e valorizzazione territoriale, i cittadini ed eventuali turisti – vista la vocazione del territorio – verranno coinvolti in attività a contatto con il paesaggio, capaci di combinare l’aspetto naturalistico con quello sociale e culturale.

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“La lettura può diventare uno strumento di cittadinanza attiva”, ha commentato Osvaldo Ranica, presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca. “Le biblioteche stanno attraversando da tempo una nuova fase, che le rende a tutti gli effetti non solo soggetti culturali, ma anche laboratori di comunità. Grazie alla loro vitalità e al loro ruolo proattivo, possono contribuire a rinsaldare i legami tra le persone, attraverso la valorizzazione della memoria e del ricordo. Progetti come ‘Le storie possono, ancora’, ci fanno capire che il passato non è per nostalgici, ma è una pagina di vita che può ancora raccontare molto anche alle nuove generazioni”.

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