UN PASSO DENTRO IL FUTURO

Il progetto “Un passo dentro il futuro” nasce dall’esigenza di contrastare le prospettive di marginalità economica, educativa e sociale dei neomaggiorenni soli in carico ai Servizi Sociali del Comune.

L’obiettivo è offrire a questi ragazzi delle opportunità di inserimento lavorativo nel tessuto produttivo locale attraverso la realizzazione di un percorso ad hoc di accompagnamento all’occupabilità, la fornitura di aiuti concreti volti a sostenere il passaggio all’autonomia, l’istituzione della funzione di case manager del servizio sociale comunale titolare dei percorsi stessi.

L’accompagnamento sarà articolato in una logica di multidisciplinarietà e di intervento multilivello grazie al coinvolgimento di più attori: Comune di Bergamo, con l’Area Minori dell’Assessorato alle Politiche sociali; Consorzio Sol.co Città Aperta; Fondazione della Comunità Bergamasca; Rotary Club Bergamo Città Alta; il Rotaract Bergamo Città Alta; ManpowerGroup.

 

Il quadro normativo di riferimento.

La normativa italiana assicura assistenza e sostegno ai minorenni temporaneamente privi dei genitori, o di riferimenti sostituitivi in ambito familiare che possano occuparsi adeguatamente di loro, attraverso l’affido

ad una famiglia, preferibilmente con figli minori, o ad una persona singola, in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno. Ove non sia possibile l’affidamento è consentito l’inserimento del minore in una comunità di tipo familiare o, in mancanza, in un istituto di assistenza pubblico o privato, che abbia sede preferibilmente nel luogo più vicino a quello in cui stabilmente risiede il nucleo familiare di provenienza.

La responsabilità di supporto economico e residenziale da parte del servizio pubblico nei confronti dei ragazzi che vivono fuori dalla propria famiglia di origine cessa al compimento del 18° anno di età, un momento che coincide spesso con l’obbligo della dimissione dalla struttura residenziale o la fine del progetto di tutela presso la famiglia affidataria.

Dopo il diciottesimo anno di età l’unica opportunità aggiuntiva di assistenza è rappresentata dall’applicazione del cosiddetto “prosieguo amministrativo” ossia del procedimento che consente al Tribunale per i minorenni di prolungare il progetto di accoglienza e sostegno fino al compimento del 21° anno di età. La presenza o meno del proseguo amministrativo non necessariamente implica la fine della presa in carico dei servizi sociali: per situazioni di fragilità è infatti impensabile pensare che sia possibile semplicemente dimettere le persone dalla presa in carico.

La sperimentazione ha come protagonisti 10 ragazzi e ragazze che, al compimento della maggiore età, si trovano quindi a vivere fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che li ha collocati in comunità residenziali o in affido eterofamiliare. Sono destinatari della sperimentazione sia i ragazzi interessati da un provvedimento di prosieguo amministrativo, sia coloro che non ne sono beneficiari.

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Attualmente sono 54 i minori in comunità sotto la responsabilità del Comune di Bergamo. Per i 10 selezionati, ci poniamo l’obiettivo fondamentale di sperimentare percorsi di autonomia attraverso una stretta ed innovativa collaborazione tra Istituzioni, realtà del Terzo Settore, soggetti del profit a cui credo molto sia come modello metodologico, sia per la qualità ed efficacia operativa. Il progetto permette ai ragazzi infatti di entrare in un “circuito virtuoso” dove domanda e offerta non vengono utilizzate secondo concezioni di “debito”, ma di potenziamento delle risorse individuali di ciascuno, portando la comunità ad autosostenersi in un’ottica di rigenerazione culturale e sociale.” Dichiara l’Assessora alle Politiche sociali Marcella Messina

Per tutti i beneficiari è stato definito un iter di conoscenza e graduale partecipazione al mondo del lavoro che si concluderà con uno stage in azienda. In particolare è previsto: un percorso di avvicinamento al lavoro costituito da colloqui individuali e di gruppo con psicologi e tecnici; dei test per l’individuazione delle competenze e delle soft skills; tirocini; sostegni tecnologici e incentivi; tutoring e peer tutoring; accompagnamento culturale e ricreativo. Con l’obiettivo di rafforzare la motivazione dei partecipanti all’intero percorso sarà riconosciuta una gift card del valore di 150€ ad ogni beneficiario che avrà partecipato a più del 75% dei momenti di incontro. Mediante il proprio personale qualificato, il Consorzio avrà la funzione di mettere a disposizione tutor operativi che si affiancheranno alle assistenti sociali del Comune di Bergamo per realizzare il progetto e supportare i beneficiari.” Racconta Fausto Gritti, Presidente del Consorzio Sol.Co Città Aperta

“Un passo dentro il futuro”, della durata di 1 anno, ha un valore di 25.000, 00 euro, di cui 16.750,00 finanziati dalla Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus. La differenza è sostenuta dal Rotary Club Città Alta e Consorzio Sol.Co Città Aperta

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Fondazione della Comunità Bergamasca sostiene il progetto ‘Un passo nel futuro’ grazie al Fondo povertà, istituito l’anno scorso da Fondazione Cariplo, dalla stessa Fondazione della Comunità Bergamasca e da una nutrita squadra di soggetti del mondo profit e non profit. Obiettivo del Fondo è quello di promuovere iniziative di contrasto alle situazioni di indigenza determinate o accentuate dalla pandemia, offrendo a soggetti fragili il supporto dei servizi di prossimità. Il progetto del Consorzio Sol.Co Città Aperta, rivolto a dieci ragazze e ragazzi neomaggiorenni, ci ha convinti perché non alimenta l’immobilismo sociale, percorrendo la strada dell’assistenzialismo. Al contrario, contribuisce a liberare i giovani coinvolti dal progetto da una condizione di vulnerabilità e ad offrire loro gli strumenti per muoversi consapevolmente e autonomamente nel mondo del lavoro e nella società”.

 

Osvaldo Ranica, Presidente della Fondazione Comunità Bergamasca

Rotary Club Bergamo Città Alta contribuisce al progetto mediante la messa a disposizione sia di risorse economiche in termine di cofinanziamento e raccolta fondi, sia mediante la messa in gioco della ricca rete di relazioni, esperienze e competenze di cui è portatore.

Attraverso, inoltre, i propri giovani associati del Rotaract Bergamo Città Alta garantirà una rete di relazioni di riferimento per i beneficiari del progetto.

“Questo progetto nasce, a valle del protocollo di intesa Rotary-Comune di Bergamo firmato nel 2021, prendendo in considerazione bisogni specifici e un po’ scoperti, segnalati dagli operatori e dentro la tradizione di attenzione ai giovani che caratterizza il club Città Alta. Nasce anche da una convinta interazione fra soggetti diversi, con la volontà di sperimentare insieme una reale co-progettazione di territorio. Un grazie a tutti coloro che lo sostengono e ci stanno lavorando in molti modi e un augurio di ‘buon futuro’ ai giovani che parteciperanno” Commenta Susanna Pesenti, Presidente del Rotary Club Bergamo Città Alta

Non esiste altra via, per costruire progetti che abbiano un impatto positivo sulla qualità di vita nel nostro territorio, oltre a quella della collaborazione. È questo il significato del protocollo tra i Rotary Club della città di Bergamo e il Comune e questo progetto è l’evidenza di quanto sia virtuoso condividere obiettivi e fare squadra.” Aggiunge Luca Carminati, Assistente al governatore per il Gruppo Orobico 1 Distretto 2042

“La nostra associazione ha aderito con entusiasmo al progetto “Un passo dentro il futuro” promosso dal Rotary Bergamo Città Alta e dall’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Bergamo aderendo così di fatto alla rete di associazioni ed enti che supportano questo progetto. La nostra sensibilità alle tematiche sociali che rispecchia la nostra appartenenza alla famiglia rotariana non poteva lasciarci indifferenti di fronte a un problema così poco conosciuto come l’orientamento e l’integrazione sociale dei giovani più sfortunati, che nostri coetanei, si trovano catapultati in una realtà sociale molto complessa senza però le basi solide di una famiglia che possa accompagnarli in questo percorso. Avendo noi del Rotaract una fascia di età comparabile a quella dei ragazzi aderenti al progetto, ci siamo fatti carico di un’azione volta a favorirne l’integrazione attraverso attività sportive e culturali. Per il momento sono previste due iniziative a novembre, una di carattere ludico sportivo e una di partecipazione ad un’opera teatrale in cui avremo modo di conoscerci e di testare la possibilità di instaurare un rapporto di collaborazione duraturo.” Conclude Davide Ardovino, Presidente del Rotaract Bergamo Città Alta

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Manpower è l’agenzia che gestirà il percorso d’ingresso e inserimento nel mondo del lavoro dei beneficiari del progetto.

Manpower è attiva con diverse iniziative per supportare l’employability dei giovani che non studiano e non lavorano. Abbiamo aderito a questo progetto per supportare i giovani coinvolti nell’allenare le proprie competenze e riqualificarsi per aumentare la propria occupabilità. In un mondo del lavoro in continuo cambiamento, dove le skills fondamentali richieste dalle aziende si evolvono continuamente, mettiamo a disposizione la nostra esperienza per favorire l’ingresso o il rientro al lavoro di chi ha più difficoltà nel farlo.”

Daniela Sonzogni, Regional Manager Lombardia Orientale Manpower

 

Al fine di validare la validità del progetto e del suo approccio sarà conferito ad un ente terzo un mandato di valutazione dell’impatto del progetto che consentirà una restituzione finale dei punti di forza ed eventuali azioni di miglioramento dell’azione sperimentata.

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