CONTRASTO ALLA POVERTà EDUCATIVA

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La Fondazione partecipa, realizza e sostiene progetti speciali in partnership con altri soggetti per valorizzare le risorse delle comunità e dare risposte concrete ai bisogni emergenti.

CRESCERE INSIEME IN VALLE

Nel mese di giugno 2018 la Fondazione della Comunità Bergamasca ha partecipato al bando per cofinanziamento dell’Impresa Sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ottenendo la messa a disposizione di 600.000 euro per la realizzazione di iniziative rivolte al sostegno di minori e famiglie nelle aree montane delle Valli Imagna e Brembana. Per rendere operativo il progetto era necessario che il territorio coinvolto esprimesse risorse pari a 600.000 euro, raddoppiando il contributo dell’Impresa Sociale “Con i bambini” e consentendone quindi la realizzazione, con una dotazione complessiva di 1.200.000 euro per la durata di tre anni.

E’ stato avviato quindi un anno fa un percorso di progettazione partecipata con le organizzazioni non profit operative nelle due valli, insieme alla Fondazione della Comunità Bergamasca e ai Responsabili dei due Ambiti: un anno di incontri, scambi, confronti, ingaggi e rimodulazioni, cadute e ripartenze. Un anno di lavoro allargato a diversi soggetti che ha dato frutti con entusiasmo e voglia di dare il via a tutte le azioni progettate.

Il progetto “Crescere insieme in valle” è stato selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e cofinanziato dalla Fondazione della Comunità Bergamasca, insieme al BIM, all’Azienda Speciale Consortile Valle Imagna e alla Comunità Montana Valle Brembana.

 

I SOGGETTI

Il progetto “Crescere insieme in valle” coinvolge 20 partner pubblici e privati che hanno analizzato il contesto delle Valli Imagna e Brembana, rilevando alcuni aspetti che definiscono in questi luoghi la “povertà educativa”: la scarsa accessibilità e fruibilità di esperienze significative, la mancanza di luoghi di apprendimento e socializzazione, la tendenza delle famiglie a delegare la funzione educativa, la fatica delle famiglie a stare in relazione con i figli, l’impoverimento del territorio montano dal punto di vista delle offerte sociali, culturali e di incontro. Da qui ha preso origine la definizione dell’obiettivo generale del progetto, che vuole superare il senso di solitudine e isolamento delle persone, promuovendo una comunità solidale, valorizzando i legami e lavorando per attivare la comunità.

Destinatari delle azioni del progetto saranno i minori 0-17 anni di 785 famiglie, che contano 220 bambini 0-6 anni, 550 bambini e preadolescenti 7-13 anni, 650 adolescenti 14-17. Per il ruolo che hanno le scuole e gli oratori si prevede di coinvolgere 40 persone tra dirigenti, insegnanti e educatori, 10 parroci e direttori di oratori, 80 catechisti e educatori informali, 90 operatori istituzionali e dei servizi socio sanitari.

 

LE AZIONI

Considerando la vastità del territorio e le peculiarità di ciascun comune, le azioni verranno differenziate e costruite con la presenza e la partecipazione diretta della comunità. Le attività generali prevedono la riappropriazione della scuola e degli spazi comuni, il sostegno alla genitorialità e al coinvolgimento delle famiglie, l’allargamento della comunità educante, la promozione delle competenze.

Il progetto  intende dare risposte concrete alle comunità, coinvolgendo le famiglie, i bambini e i ragazzi, gli adolescenti  su temi e questioni che riguardano la vita di tutti i giorni.

 

Valle Imagna

 

Il territorio non parte da zero ma valorizza e mette in rete tutti coloro, numerosi, che operano per dare opportunità educative in senso lato alle famiglie che vivono nel territorio della Valle Brembana e della Valle Imagna.

 

Valle Brembana

 

La coop. Aeper è l’ente capofila del progetto, che ha seguito già la prima fase di coprogettazione per arrivare alla presentazione del progetto con questo approccio: “Un passo alla volta, uno dietro l’altro, lo sguardo alto, il coinvolgimento attento delle comunità e l’ascolto reciproco, costante. Sono state le premesse che ci han portati fin qui. Le premesse per cominciare, ora, le azioni progettuali. Al centro i bambini, i ragazzi, gli adolescenti, le loro famiglie”.

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